MFormazione "il FIGLIO dell'UOMO" ARGOMENTO dalla STAMPA QUOTIDIANA

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FORMAZIONE

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Rassegna Stampa - L'Argomento di Oggi - dal 2010-03-28 ad oggi 2010-04-09

2010-04-09 Il sindacato: "Oltre un milione e cinquecentomila lavoratori in cassa integrazione"

Confindustria chiede riforme Cgil: "disoccupazione reale all'11,5"

Gli industriali spingono sul governo per interventi su burocrazia, fisco, infrastrutture ed energia

2010-04-07 La denuncia di Federconsumatori e Adusbef che hanno aggiornato le previsioni di spesa diffuse a gennaio

Le rate dei mutui aumentano di 80 euro, le tariffe aeroportuali +65 euro, acqua e rifiuti 18 e 35 euro in più

Tariffe, stangata da 761 euro a famiglia Aumentano assicurazioni, benzina e gas

ROMA - Nessuna tregua per i consumatori italiani: ogni famiglia quest'anno dovrà spendere 761 euro in più a causa degli aumenti delle tariffe. Lo denunciano Federconsumatori e Adusbef che hanno aggiornato le previsioni di spesa già diffuse a gennaio alla luce dei rincari autostradali, della benzina e dell'aumento stimato della bolletta del gas.

ST

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Studio Tecnico

Dalessandro Giacomo

41° Anniversario - SUPPORTO ENGINEERING-ONLINE

Internet, l'informatore, ll Giornalista, la stampa, la TV, la Radio, devono innanzi tutto informare correttamente sul Pensiero dell'Intervistato, Avvenimento, Fatto, pena la decadenza dal Diritto e Libertà di Testimoniare.. Poi si deve esprimere separatamente e distintamente il proprio personale giudizio..

 

Il Mio Pensiero (Vedi il "Libro dei Miei Pensieri"html PDF ):

…..

 

AVVENIRE

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2010-04-09

 

8 Aprile 2010

CONTI

Istat, redditi delle famiglie -2,8%

Manovra? Tremonti smentisce

Nel 2009 il reddito disponibile delle famiglie in valori correnti è diminuito del 2,8% rispetto al 2008. Lo comunica l'Istat, precisando che si tratta della riduzione più significativa a partire dagli anni '90, da quando sono a disposizione le serie storiche.

Il dato si riferisce al periodo gennaio-dicembre 2009, ossia all'intero anno 2009. Le variazioni tendenziali sono calcolate rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente (ossia l'intero 2008), mentre quelle congiunturali rispetto al periodo ottobre 2008 - settembre 2009.

Nel quarto trimestre 2009 il reddito disponibile delle famiglie (il settore comprende le famiglie consumatrici, quelle produttrici e le istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie) è diminuito dello 0,2% in valori correnti rispetto al trimestre precedente, mentre la spesa per consumi finali si è ridotta dello 0,1%. Su base tendenziale il reddito è calato del 2,8% mentre la spesa dell'1,9%. In linea con il calo del reddito, il potere d'acquisto delle famiglie (cioè il reddito disponibile delle famiglie in termini reali) è diminuito dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e del 2,6% rispetto all'anno precedente.

Cala anche la propensione al risparmio delle famiglie, che nel quarto trimestre è stata pari al 14% (come nel trimestre precedente), lo 0,7% in meno rispetto al 2008.

È proseguita poi la flessione del tasso di investimento delle famiglie, che nel quarto trimestre si è attestato all'8,8% (-0,2% rispetto al trimestre precedente), risentendo di una riduzione degli investimenti (-2,2%) molto superiore a quella del reddito disponibile (-0,2%). Rispetto al 2008 il tasso di investimento si è ridotto dello 0,7%.

La manovra correttiva. Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti smentisce l'ipotesi di manovra correttiva già quest'anno, mentre conferma che nel 2011 il governo rispetterà gli impegni presi in sede europea a una correzione dei conti di uno 0,5% del Pil. "Confermo l'impegno della Repubblica italiana a una correzione dello 0,5% nel 2011 - ha affermato il ministro avvicinato da alcuni cronisti che gli chiedevano di una manovra correttiva a giugno -. Smentisco le altre voci". Fonti parlamentari sostenevano, invece, che era necessario reperire per le sole spese correnti almeno 4-5 miliardi di euro. Tra i fondi necessari, quelli per il rifinanziamento delle missioni all'estero per il secondo semestre 2010.

 

 

2010-03-28

 

 

 

 

 

 

 

 

 

CORRIERE della SERA

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2010-04-09

Il sindacato: "Oltre un milione e cinquecentomila lavoratori in cassa integrazione"

Confindustria chiede riforme

Cgil: "disoccupazione reale all'11,5"

Gli industriali spingono sul governo per interventi su burocrazia, fisco, infrastrutture ed energia

Il sindacato: "Oltre un milione e cinquecentomila lavoratori in cassa integrazione"

Confindustria chiede riforme

Cgil: "disoccupazione reale all'11,5"

Gli industriali spingono sul governo per interventi su burocrazia, fisco, infrastrutture ed energia

PARMA - L'Italia "deve tornare a crescere" e per questo bisogna attuare le riforme di cui il Paese ha bisogno: dalle liberalizzazioni per una maggiore concorrenza, al merito fino alla legalità. Gli industriali, riuniti a Parma per il convegno biennale del Centro Studi Confindustria "Libertà e benessere: l'Italia del futuro", tornano a chiedere con forza al governo di attuare le riforme. "Le priorità - ha affermato Luca Paolazzi, direttore del Csc, aprendo il convegno di Parma - vanno alla riduzione della burocrazia, all'alleggerimento del carico fiscale, alle infrastrutture, al mercato del lavoro, all'energia meno cara".

Paolazzi, ha ricordato che attuando tutte le riforme secondo uno studio del Csc il Pil in vent'anni aumenterebbe di circa il 30%: +13% con le riforme che riguardano il capitale umano; +4% con meno burocrazia, +11% con le liberalizzazioni. Per tornare a crescere, ha ribadito Paolazzi, "occorrono riforme. Gli italiani chiedono cambiamenti ispirati al mercato, al merito e alla legalità". Nel dettaglio Paolazzi ha spiegato che riguardo al mercato gli italiani "sono favorevoli all'aumento della concorrenza, alla quale continuano ad attribuire valori molto positivi". Riguardo al merito "il 70% è d'accordo che le persone più competenti ottengano riconoscimenti economici superiori". Inoltre sulla legalità "l'88,8% non giustifica l'evasione fiscale come male necessario o perfino giustificato e pensano che l'illegalità non paghi". Le imprese, ha assicurato Paolazzi, affronteranno le sfide adottando strategie incentrate su qualità, innovazione, ricerca di nuovi mercati e alleanze ma "la loro azione non può bastare se non vengono migliorate le condizioni di contesto".

LA CGIL: DISOCCUPAZIONE REALE SOPRA L'11,5% - Mentre la Confindustria spinge sulle riforme, il principale sindacato italiano rilancia un nuovo allarme disoccupazione sottolinenando un tasso di disoccupazione reale che supera l'11,5%. Oltre un milione e cinquecentomila lavoratori in cassa integrazione tra ordinaria e straordinaria, nel periodo gennaio-marzo 2010, "considerando un livello medio di ricorso alla cig, ovvero il 50% del tempo lavorabile globale"; se invece si considerano "i lavoratori equivalenti a zero ore per tutto il periodo 2010 si determina un'assenza completa dall'attività produttiva per 629.619 lavoratori". Sono i dati calcolati dall'Osservatorio cig del Dipartimento settori produttivi della Cgil nazionale sulla base degli ultimi dati diffusi dall'Inps che hanno evidenziato la crescita a marzo delle richieste di cassa integrazione del 106,8% rispetto a marzo 2009, pari a quasi 122,6 milioni di ore (122.599.702 ore). Mentre, sottolinea la Cgil, da gennaio a marzo di quest'anno la cassa integrazione ha raggiunto 302.217.009 ore con un aumento sul 2009 del 133,88%.

(Redazione online)

09 aprile 2010

 

 

 

 

"Servono più controlli sulle politiche tariffarie e incentivi ai distributori indipendenti"

Carburanti, nuova impennata dei prezzi

Rialzi da tutte le principali compagnie, anche Esso si adegua. Insorgono le associazioni dei consumatori

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Rialzi da tutte le principali compagnie, anche Esso si adegua. Insorgono le associazioni dei consumatori

(Ansa)

(Ansa)

MILANO - Sembra davvero finita la tregua sulla rete carburanti. Mentre sui mercati internazionali si è assistito a un nuovo declino delle quotazioni internazionali di benzina e diesel, rileva Quotidiano Energia, le compagnie petrolifere provano a recuperare le ’sofferenze’ delle scorse settimane rimettendo mano ai listini con la verde volata ai massimi da settembre 2008. A scattare in avanti è stata Shell che, con un rialzo di 1,5 centesimi, è andata 1,439 euro/litro. La società anglo-olandese ha rivisto di 0,5 centesimi anche il diesel salito così a 1,259 euro/litro. E` quanto emerge dal consueto monitoraggio di quotidianoenergia.it che ha riscontrato aumenti anche per Erg, Esso e Q8. La compagnia genovese ha mosso il solo diesel: +0,5 centesimi a 1,249 euro/litro. Esso è intervenuta su entrambi i prodotti: +1,4 centesimi sulla verde a 1,421 euro/litro, +1,7 centesimi sul diesel a 1,248 euro/litro. Infine Q8 ha rialzato il solo diesel: +0,5 centesimi a 1,259 euro/litro. Esso era l'unica compagnia rimasta "indietro" nei ritocchi dei prezzi verso l'alto.

LE ASSOCIAZIONI DEI CONSUMATORI - Non si è fatta attendere la presa di posizione delle associazioni dei consumatori. "Non si può andare avanti così, è ormai improrogabile un intervento che ponga un freno a questa situazione", dichiarano Rosario Trefiletti della Federconsumatori ed Elio Lannutti di Adusbef. Per questo giudicano indispensabile un incontro con i petrolieri, nel quale definire una soluzione "a questa situazione intollerabile, che pesa sulle tasche degli automobilisti per oltre 254 euro annui".

"SERVONO MANOVRE URGENTI" - Ribadiscono quindi la necessità di manovre urgenti: per sterilizzare gli aumenti dell'Iva, attraverso la realizzazione di un'accisa mobile (tassa che invece, attualmente, è fissa, pari a 56 centesimi litro), per non far aumentare continuamente la tassazione; per incrementare la distribuzione attraverso il canale delle "pompe bianche", grazie alle quali è possibile risparmiare fino a 7-8 centesimi al litro. La diffusione sul territorio dei distributori indipendenti, infatti, "è ancora irrisoria, per questo, da sempre, oltre a promuoverli mettendo a disposizione gratuitamente, da oltre 2 anni, un elenco di tali distributori sul nostro sito, sosteniamo che il loro numero debba essere incrementato, raggiungendo almeno il 10% dell'intera rete". Ma, l`intervento in tema di carburanti, non deve per i consumatori esaurirsi con tale manovre. Queste rappresentano un primo passo, che dovrà poi proseguire con l`istituzione di una Commissione di Controllo sulla doppia velocità, con la razionalizzazione della rete e con la definitiva eliminazione di ogni ostacolo burocratico alla piena liberalizzazione di tale settore.

Redazione Online

09 aprile 2010

 

 

 

 

2010-04-07

Rincari per Shell, Tamoil e Total

Caro carburanti, nuovi rialzi

Benzina sopra 1,42 euro, gasolio a 1,25

Al contrario i prezzi Agip, Api/Ip ed Esso sono fermi da tre settimane

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Benzina sopra 1,42 euro, gasolio a 1,25

Al contrario i prezzi Agip, Api/Ip ed Esso sono fermi da tre settimane

(Ansa)

(Ansa)

MILANO - Nuovi rialzi per i prezzi dei carburanti. Stando alla consueta rilevazione della Staffetta Quotidiana, mercoledì a muoversi sono Shell, che con un rialzo di 0,5 centesimi su entrambi i prodotti ha portato a 1,427 euro il prezzo della benzina e a 1,254 euro quello del gasolio. Per Tamoil aumenti di 1,1 centesimi sulla benzina e di 1 centesimo sul gasolio, che fanno salire i relativi prezzi a 1,419 euro e 1,249 euro al litro.

PREZZI FERMI - Ritocchi anche da parte di Total, con un rialzo di 1,3 centesimi su entrambi i prodotti: il prezzo della benzina arriva così a 1,424 euro al litro e il gasolio a 1,254. Al contrario, viene sottolineato, i prezzi Agip, Api/Ip ed Esso sono fermi da tre settimane e restano circa due centesimi più bassi delle altre compagnie. (Fonte: Ansa)

 

07 aprile 2010

 

 

 

A New York il petrolio tocca gli 87 dollari al barile, record dal 2008

Ancora aumenti per benzina e gasolio

Tornano a salire i prezzi dei carburanti con Q8 che porta la verde a 1,42 euro al litro e il diesel a 1,25

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Ancora un rialzo dei prezzi di benzina e gasolio (Ansa)

Ancora un rialzo dei prezzi di benzina e gasolio (Ansa)

MILANO - Passata la tregua pasquale, i prezzi della benzina riprendono a salire, con quella venduta dalla Q8 che vola oltre 1,42 euro al litro. Stando alla consueta rilevazione della Staffetta Quotidiana, la Q8 ritocca la benzina di 1,5 centesimi portandola a 1,425 euro e il gasolio di 2 centesimi a 1,259 euro. Rialzi anche per Erg, che ha aumentato i prezzi di entrambi i prodotti di 1 centesimo portando la verde a 1,418 euro e il gasolio a 1,244 euro.

CODACONS - "Con questi aumenti le compagnie petrolifere daranno una stangata ulteriore ai poveri automobilisti tartassati- spiega il presidente Codacons, Carlo Rienzi- determinando, per il solo rientro dalle vacanze di Pasqua, una sovrattassa aggiuntiva pari a 19 milioni di euro". Come dimostrano i dati Istat resi noti nei giorni scorsi "i continui rialzi della benzina hanno già innescato un meccanismo moltiplicativo sui prezzi- segnala il Codacons- in particolare su tutta la merce trasportata su gomma e rischiano di scatenare pericolosissime aspettative di inflazione". Per questo il Governo "avrebbe dovuto dimostrare di non essere succube delle compagnie petrolifere, liberalizzando il settore, favorendo l'ingresso di nuovi competitori, come la grande distribuzione e le pompe bianche, favorendo la trasparenza dei prezzi - afferma Rienzi - ma evidentemente il governo è rimasto a secco di misure, visto che è da un anno che annuncia la riforma del settore, senza però aver ancora preso un solo provvedimento". Peraltro le poche misure "proclamate e mai fatte - conclude Rienzi - sarebbero comunque insufficienti e blande anche solo per attenuare lo strapotere delle compagnie petrolifere".

FEDERCONSUMATORI E ADUSBEF - Grazie ai rincari dei carburanti nelle casse dell'erario sono entrati 80 milioni di euro in più di maggiori tasse e per questo è ora che il governo sterilizzi l'effetto dell'aumento dei prezzi, introducendo l'accisa mobile. È questa invece la proposta di Federconsumatori e Adusbef secondo cui gli aumenti dall'inizio dell'anno sono già arrivati a 210 euro annui a famiglia. Il rischio è che si arrivi ad "una situazione ancora più insostenibile per le famiglie italiane oltretutto già colpite da una vasta serie di rincari e in precarie condizioni economiche". Ogni centesimo al litro in più per i carburanti, spiegano le associazioni, consistono in 15 milioni per la benzina e 25 milioni per il gasolio che qualcuno incassa in più al mese. E dato che nell'ultimo mese la variazione avvenuta è di circa 10 centesimi al litro, gli aumenti sono stati pari a 150 milioni per la benzina 250 milioni per il gasolio per un totale di 400 milioni di euro di cui 80 milioni di maggiori tasse.

PETROLIO DA RECORD - Nel corso della seduta a New York il petrolio ha intanto toccato la soglia degli 87 dollari al barile, a 87,15 dollari, massimo dall'8 ottobre 2008 quando aveva chiuso a 88,95 dollari al barile. Il prezzo del barile è del 5% più alto rispetto alla scorsa settimana e del 70% più alto rispetto all'aprile 2009. A fare da traino sono le indicazioni positive arrivate sullo stato di salute dell'economia americana e i commenti del governo britannico secondo cui la ripresa globale è a portata di mano.

Redazione online

06 aprile 2010

 

 

 

 

 

Prezzi della benzina, il "Corriere"

e la reazione dei petrolieri

I prezzi si adeguano velocemente nelle fasi di aumento del greggio ma scendono con scandalosa lentezza

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IDEE&OPINIONI

Prezzi della benzina, il "Corriere"

e la reazione dei petrolieri

I prezzi si adeguano velocemente nelle fasi di aumento del greggio ma scendono con scandalosa lentezza

L’Unione Petrolifera ha definito "infondate e strumentali" le polemiche sull’aumento dei prezzi del carburante, di cui ha dato conto in questi giorni il Corriere. Una lettera del suo presidente Pasquale De Vita, sgarbata nella forma e contraddittoria nei contenuti, ci accusa addirittura di mistificare la realtà. De Vita, da troppi anni alla guida dell'associazione che riunisce le compagnie petrolifere, non è nuovo a simili performance e ha sempre scambiato (anche negli incolori anni trascorsi all’Eni) il diritto d'informazione per una fastidiosa accisa che grava sull’universo, splendido e intoccabile, dei suoi associati.

Noi non abbiamo fatto altro che notare, ancora una volta, come i prezzi alla pompa si adeguino velocemente nelle fasi di aumento del greggio mentre scendano con scandalosa lentezza in quelle in cui il prezzo della materia prima cala, anche di colpo. E abbiamo ascoltato oltre alla voce delle associazioni dei consumatori anche quella, autorevole, di molti imprenditori del settore di cui abbiamo grande stima. Certo, c'è il problema del riassetto della rete, oltre al tema fiscale, ma credo che gli automobilisti abbiano diritto a pretendere un maggior rispetto e a non essere presi puntualmente in giro con spiegazioni incomplete o fuorvianti. L’Unione petrolifera minaccia querele? Le faccia. Se invece, come lo sono molti dei suoi associati, vuole dimostrarsi più attenta alle esigenze dei consumatori di quanto non lo sia il suo presidente e vorrà accettare un franco e rispettoso confronto pubblico, sarà la benvenuta. Altrimenti dovremo concludere che finché c’è De Vita non c’è speranza. ( f. de b.)

 

07 aprile 2010

 

 

 

 

 

2010-03-28

la stima di Adusbef e Federconsumatori. Ma l'Aiscat smentisce

Tariffe, in arrivo stangata da oltre

700 euro all'anno per le famiglie

I principali aumenti riguardano autostrade, benzina, aeroporti, bollette di gas, acqua e rifiuti

la stima di Adusbef e Federconsumatori. Ma l'Aiscat smentisce

Tariffe, in arrivo stangata da oltre

700 euro all'anno per le famiglie

I principali aumenti riguardano autostrade, benzina, aeroporti, bollette di gas, acqua e rifiuti

MILANO - Dall'aggiornamento delle tariffe in programma ad aprile si prevede una "stangata" pari a maggiori spese annuali per 761 euro a famiglia. È la stima di Adusbef e Federconsumatori, che prevedono "una ulteriore contrazione dei consumi che influirà negativamente sulle produzioni e sul mercato". Responsabili principali degli aumenti sono "i rincari autostradali, il continuo aumento del prezzo della benzina nonché - indica una nota - l'aumento stimato dal primo di aprile per la bolletta del gas del 3% pari ad un aumento di 34 euro annui dopo quello avvenuto precedentemente di 28 euro". "Dopo i drammatici dati relativi alle ore di Cig, sopra il miliardo, ed il continuo aumento del tasso di disoccupazione all' 8,5 % che, oltre i drammi sociali ed individuali, comporteranno una caduta del potere di acquisto delle famiglie italiane di 565 euro annui, si aggiunge ora una vera e propria stangata alle famiglie", commentano le due organizzazioni presiedute da Elio Lannutti e Rosario Trefiletti.

I RINCARI MAGGIORI - Nel dettaglio, l'assicurazione auto costerà 130 euro in più, le tariffe aeroportuali ben 65 euro (130 milioni di passeggeri-costi diretti ed indiretti) in più mentre quelle autostradali 60 euro in più. Il ricorso per multe e i contenziosi comporterà un esborso di ulteriori 55 euro. Per gas, acqua e rifiuti le famiglie tireranno fuori mediamente 62, 18 e 35 euro in più. L'aumento dei servizi bancari costerà altri 30 euro aggiuntivi e l'aumento delle rate dei mutui circa 80 euro. La spesa per i carburanti comporterà un aggravio di 171 euro e quella per i treni di 65 euro. Un sollievo arriverà solo dalle tariffe elettriche (-10 euro). "Dall'aggiornamento ad aprile - spiegano le due associazioni - ogni famiglia subirà quindi maggiori spese per 761 euro annui, senza contare i costi indiretti che questi aumenti provocheranno sul tasso di inflazione". Trefiletti e Lannutti ricordano che "era stato promesso l'impegno a bloccare le tariffe. Ma - aggiungono - a conti fatti ora abbiamo capito perché questo governo si è voluto definire "del fare". E cioè per permettere di "fare" aumentare le tariffe e la pressione fiscale".

AISCAT, NON PREVISTO AUMENTO - Ma l'Aiscat, l'associazione delle concessionarie autostradali, smentisce all'annuncio di Federconsumatori e Adusbef. Non è previsto alcun aumento delle tariffe autostradali: l'allarme lanciato da alcune associazioni dei consumatori è assolutamente infondato. "Annunci del genere, a meno di 24 ore dalle elezioni" suonano spiacevolmente sospetti". L'Aiscat precisa che""gli aumenti non sono previsti dalle norme e, tanto meno, dai contratti secondo i quali gli incrementi delle tariffe vengono decisi una sola volta all'anno in concomitanza con l'inizio del nuovo anno".

CONTROREPLICA - La nota di Adusbef e Federconsumatori sui calcoli della stangata di 761 euro "rappresenta un aggiornamento ai rincari scattati, ma non precedentemente conteggiati, come quelli delle tariffe autostradali". Le due associazioni di consumatori rispondono alla replica dell’Aiscat sui rincari di varie tariffe per le famiglie italiane.

Redazione online

27 marzo 2010

 

 

 

REPUBBLICA

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2010-04-09

 

 

 

 

 

 

2010-03-28

La denuncia di Federconsumatori e Adusbef che hanno aggiornato le previsioni di spesa diffuse a gennaio

Le rate dei mutui aumentano di 80 euro, le tariffe aeroportuali +65 euro, acqua e rifiuti 18 e 35 euro in più

Tariffe, stangata da 761 euro a famiglia

Aumentano assicurazioni, benzina e gas

Tariffe, stangata da 761 euro a famiglia Aumentano assicurazioni, benzina e gas

ROMA - Nessuna tregua per i consumatori italiani: ogni famiglia quest'anno dovrà spendere 761 euro in più a causa degli aumenti delle tariffe. Lo denunciano Federconsumatori e Adusbef che hanno aggiornato le previsioni di spesa già diffuse a gennaio alla luce dei rincari autostradali, della benzina e dell'aumento stimato della bolletta del gas.

"Dopo i drammatici dati relativi al ricorso alla cassa integrazione che ha superato il miliardo di ore e il continuo aumento del tasso di disoccupazione, che comporteranno oltre i drammi sociali e individuali, una caduta del potere di acquisto delle famiglie italiane di 565 euro annui, si aggiunge una vera e propria stangata alle famiglie che - sottolineano i presidenti di Federconsumatori e Adusbef, Rosario Trefiletti e Elio Lannutti - avevamo già pronosticato e che oggi viene aggiornata per i rincari autostradali, il continuo aumento del prezzo della benzina nonché l'aumento stimato dal primo di aprile per la bolletta del gas del 3 per cento, pari a circa 34 euro annui in più, dopo quello precedente di 28 euro".

L'Aiscat, associazione che rappresenta le società concessionarie autostradali, si dissocia dalle previsioni. Il direttore generale Massimo Schintu ha precisato che "non esistono aumenti in vista delle tariffe autostradali: gli aumenti sono contrattualizzati e avvengono all'inizio dell'anno, dal primo gennaio". "Solo lo scorso anno - ricorda Schintu - c'è stato un differimento di 4 mesi, come concordato con il governo e stabilito per legge. Un ritardo - precisa - che non è stato neppure recuperato".

Secondo Federconsumatori e Adusbef, nel dettaglio l'assicurazione auto costerà 130 euro in più, le tariffe aeroportuali ben 65 euro (130 milioni di passeggeri-costi diretti e indiretti) in più mentre quelle autostrdali 60 euro in più. Il ricorso per multe e i contenziosi comporteranno un esborso di ulteriori 55 euro. Per gas, acqua e rifiuti le famiglie tireranno fuori mediamente 62,18 e 35 euro in più. L'aumento dei servizi bancari costerà altri 30 euro aggiuntivi e l'aumento delle rate dei mutui circa 80 euro. La spesa per i carburanti comporterà un aggravio di 171 euro e quella per i treni di 65 euro. Un sollievo arriverà solo dalle tariffe elettriche (-10 euro).

"Dall'aggiornamento ad aprile - spiegano le due associazioni - ogni famiglia subirà quindi maggiori spese per 761 euro annui senza contare i costi indiretti che questi aumenti provocheranno sul tasso di inflazione. Ciò produrrà un'ulteriore contrazione dei consumi che influirà negativamente sulle produzioni e sul mercato". Trefiletti e Lannutti ricordano che "era stato promesso l'impegno a bloccare le tariffe. Ma - aggiungono - a conti fatti ora abbiamo capito perché questo governo si è voluto definire 'del fare'. E cioè per permettere di 'fare' aumentare le tariffe e la pressione fiscale".

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2010-04-09

 

 

 

 

 

 

2010-03-28

Tariffe, in arrivo stangata da 761 euro a famiglia

Nuova stangata per i consumatori italiani: ogni famiglia quest'anno dovrà sborsare 761 euro in più a causa degli aumenti delle tariffe. Lo denunciano Federconsumatori e Adusbef che hanno aggiornato le previsioni di spesa già diffuse a gennaio alla luce dei rincari autostradali, della benzina e dell'aumento stimato della bolletta del gas. "Dopo i drammatici dati relativi al ricorso alla cassa integrazione che ha superato il miliardo di ore e il continuo aumento del tasso di disoccupazione, che comporteranno oltre i drammi sociali e individuali, una caduta del potere di acquisto delle famiglie italiane di 565 euro annui, si aggiunge una vera e propria stangata alle famiglie che - sottolineano i presidenti di Federconsumatori e Adusbef, Rosario Trefiletti e Elio Lannutti - avevamo già pronosticato e che oggi viene aggiornata per i rincari autostradali, il continuo aumento del prezzo della benzina nonchè l'aumento stimato dal primo di aprile per la bolletta del gas del 3%, pari a circa 34 euro annui in più, dopo quello precedente di 28 euro".

Nel dettaglio l'assicurazione auto costerà 130 euro in più, le tariffe aeroportuali ben 65 euro (130 milioni di passeggeri-costi diretti ed indiretti) in più mentre quelle autostrdali 60 euro in più. Il ricorso per multe e i contenziosi comporteranno un esborso di ulteriori 55 euro. Per gas, acqua e rifiuti le famiglie tireranno fuori mediamente 62,18 e 35 euro in più. L'aumento dei servizi bancari costerà altri 30 euro aggiuntivi e l'aumento delle rate dei mutui circa 80 euro. La spesa per i carburanti comporterà un aggravio di 171 euro e quella per i treni di 65 euro. Un sollievo arriverà solo dalle tariffe elettriche (-10 euro).

"Dall'aggiornamento ad aprile - spiegano le due associazioni - ogni famiglia subirà quindi maggiori spese per 761 euro annui senza contare i costi indiretti che questi aumenti provocheranno sul tasso di inflazione. Ciò produrrà un'ulteriore contrazione dei consumi che influirà negativamente sulle produzioni e sul mercato".

Trefiletti e Lannutti ricordano che "era stato promesso l'impegno a bloccare le tariffe. Ma - aggiungono - a conti fatti ora abbiamo capito perchè questo governo si è voluto definire 'del farè. E cioè per permettere di 'farè aumentare le tariffe e la pressione fiscale".

27 marzo 2010

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